Giovanni Durbiano
Mentre in molti, tra gli architetti, si interessano del realismo, già immaginando una solida teoria sotto la quale riparare le proprie intenzioni autoriali, l’interesse maggiore dell’opera di Ferraris per i progettisti mi pare stia nelle tesi sulla funzione ontologica della documentalità.
Spostare l’interesse dal soggetto (l’architetto, inevitabilmente autore) all’oggetto della sua produzione, e cioè ai documenti di progetto (disegni tecnici, disegni seduttivi, testi, computi, autorizzazioni, timbri…) permette di liberarsi in una unica mossa di due pesanti fardelli: una tradizione culturale italiana divenuta tradizione stilistica, e una ineffettualità della prassi dell’architetto, che della prima è in parte conseguenza.